“Mentre l’Amministrazione comunale fa sfoggio di fermezza sui litorali siracusani, annunciando a mezzo stampa il sequestro di oltre 2.000 articoli irregolari e la sanzione di alcuni ambulanti, nel cuore della città – il centro storico – resta sospesa nel silenzio una vicenda ben più inquietante: quella dei due agenti della Polizia Municipale raggiunti da un avviso di conclusione indagini nell’ambito di un’inchiesta per presunte infiltrazioni mafiose a Ortigia. Una contraddizione che non può passare inosservata”.
L’accusa è mossa dal consigliere comunale Ivan Scimonelli del gruppo Insieme, il quale fa notare il controsenso: “Lo stesso Comune che mostra il pugno duro contro i venditori di teli mare, parei, occhiali e collanine, non ha ancora ritenuto necessario calendarizzare e discutere in aula un ordine del giorno — da me formalmente richiesto il 17 luglio — che chiede chiarezza pubblica e trasparenza sui provvedimenti presi a seguito della grave inchiesta che coinvolge due suoi dipendenti. C’è qualcosa che non torna. Da un lato si invoca la legalità contro la marginalità sociale, dall’altro si evita un confronto aperto su fatti che mettono in discussione l’integrità e il funzionamento stesso del Corpo della Polizia Municipale. (Tralasciando la sensazione diffusa di poter delinquere su tutto il territorio cittadino…)”.
Per completezza d’informazione, già all’indomani dell’operazione contro il nascente clan di Ortigia, il sindaco ha dichiarato di volere approfondire il caso dei due agenti di polizia municipale coinvolti nell’indagine e denunciati a piede libero. Sono entrambi accusati, in concorso, di accesso abusivo al sistema informatico per favorire presunti elementi del clan.