Filctem, Femca e Uiltec fanno la voce grossa dopo l’incendio di sabato 5 luglio, per la seconda volta in tre anni, nell’area di stoccaggio rifiuti della ECOMAC, situata nel cuore del Sito Petrolchimico di Siracusa.
Da quattro giorni, le aree circostanti sono investite da una persistente fumosità prodotta dalla combustione dei materiali, in assenza, ad oggi, di dati ufficiali completi sulle sostanze rilasciate.
Pur riconoscendo la tempestività con cui i Sindaci dei territori interessati hanno emanato ordinanze di tutela, così come l’immediata attivazione di misure interne da parte delle aziende per
mettere in sicurezza il personale, riteniamo che ciò non sia sufficiente ad affrontare emergenze ambientali di tale portata.
Le aziende sono chiamate a organizzare le proprie attività garantendo le condizioni di massima sicurezza per lavoratrici e lavoratori, anche in assenza di dati completi, e proprio per questo è
ancor più urgente che le autorità forniscano indicazioni chiare, tempestive e documentate. Tale sicurezza deve prevedere, laddove necessario, anche la riduzione o sospensione della presenza del personale nelle aree più esposte.
Le organizzazioni sindacali di categoria chiedono con forza al Prefetto e alle Autorità competenti di attivarsi immediatamente per acquisire e rendere pubblici gli esiti dei rilievi ambientali in corso.
È indispensabile garantire chiarezza, trasparenza e rapidità di intervento per tutelare la salute delle lavoratrici, dei lavoratori e dei cittadini, di fronte a un evento che, per gravità e durata, pon interrogativi urgenti su prevenzione, controllo e responsabilità.
Rogo Ecomac, il sindacato dei chimici: “Subito l’esito dei rilievi”