Mafia in Borgata, chieste condanne per oltre 200 anni

Il pubblico ministero Simone Aliotta ha sollecitato condanne per oltre duecento anni di reclusione a carico dei diciotto imputati, coinvolti nell’operazione antimafia denominata “Borgata”. Il processo si sta celebrando al cospetto del Gup del tribunale di Catania, Simona Ragazzi, con il giudizio abbreviato. A conclusione della requisitoria il rappresentante della pubblica accusa ha chiesto la condanna a 20 anni di reclusione ciascuno per Giuseppe Guarino, Antonino Aggraziato e Corrado Piazzese ritenuti, a vario titolo, promotori ed organizzatori dell’associazione mafiosa. 16 anni di reclusione sono stati chiesti per Steven Curcio, Christian Genova e Salvatore Catania; 12 anni ciascuno per Samuele Fava e Luigi Scollo; 10 anni e 8 mesi per Salvatore Castelli; 10 anni sono stati chiesti per Mattia Amenta, Samuele Montalto, Gaetano Vinci e Gianclaudio Assenza; 8 anni ciascuno per i catanesi Giulio Maurizio Arena e Mario Bonaventura; 5 anni e 4 mesi per Davide Alfonso, 5 anni per Emanuele Nastasi.
Armi, droga e bische clandestine al centro delle attività illecite dei gruppi sui quali si è concentrata per mesi la lente d’ingrandimento degli investigatori della squadra mobile con il coordinamento della Dda di Catania. Guarino, ritenuto il reggente della Borgata, avrebbe riorganizzato le attività illecite impartendo ordini per la gestione delle attività avvalendosi di un proprio uomo di fiducia, responsabile sia per i rifornimenti sia per lo smercio di cocaina, crack, hashish e marijuana. Droga che arrivava dalle piazze di spaccio catanesi ed in particolare dai due imputati etnei. Ricostruita anche la rete degli spacciatori al dettaglio che si occupavano di smerciare la droga nella piazza di spaccio della Borgata ricevendo in cambio stipendi per lo più settimanali.

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By F N

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