Le scelte sciolte

I colleghi di Sky non avrebbero dovuto porre la domanda alla presidente UCEI sulla partecipazione alle esequie, Sabato prossimo, di personalità israeliane o sul ritiro delle condoglianze dai siti delle ambasciate.

Parliamo dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane ed è alle ambasciate che andrebbe posta la domanda. Non è l’UCEI che rappresenta lo Stato di Israele. La brusca decisione dell’eliminazione, senza neanche avvisare i responsabili delle ambasciate che avevano espresso individualmente il loro rammarico per la morte di Papa Francesco, è frutto di un provvedimento unilaterale di una o poche persone del governo israeliano. Rammentiamo che è stato tra i primi il Presidente Herzog, ad esprimere le condoglianze e non essendo Israele uno stato cattolico o finto laico, dove le prime 350 cariche sono obbligate ad esprimerle – anche con molta ipocrisia -, si dovrebbe pensare che sia sufficiente l’autorevole voce del Presidente della Repubblica.

Ciò nonostante, vi sarà l’Ambasciatore presso la Santa Sede a rappresentare Israele e questo nonostante le regole dello Shabbat vietino la partecipazione ai funerali. Vi saranno anche il rabbino capo ed il presidente della Comunità Ebraica di Roma, oltre alla presidente UCEI. La decisione è stata presa dopo il consulto con altre autorità rabbiniche europee ed israeliane.  Vi andranno a piedi, per attenersi alle altre norme legate al rispetto del Sabato.

Israele è sempre stato garante della multietnicità, ed è motivo per cui Herzog rappresenta ogni cittadino dello Stato. E’ sempre il momento di tessere legami ed è vero che si sta radicalizzando la pacifinta politica, di moda ogni volta che Israele od un ebreo sono coinvolti, sia in azioni di polizia alla ricerca di spietati assassini, che in altre situazioni. Rammentiamo che i missili iraniani scagliati da decenni contro la popolazione israeliana, composta da abitanti di infinite religioni, mirano ad uccidere i civili. Stessa cosa per coloro che sono stati barbaramente uccisi il 7 ottobre. Israele sta facendo una guerra contro i terroristi di Hamas che si proteggono con gli inermi palestinesi. Lo dice – finalmente – anche Abu Mazen: “Hamas figli di cani. Liberate gli ostaggi e lasciate Gaza”. Da qui la consueta domanda: “la Palestina quale dovrebbe essere? Cisgiordania o Gaza, o le due assieme, che geograficamente sono divise dalla terra di Israele ?”

Domani ricorrerà il 25 aprile e rendiamo onore alla brigata Palestinese (od Ebraica) che molto fece per la liberazione dell’Italia dai nazifascisti. Liberiamoci ora dai nazicomunisti e da coloro che non conoscono i colori delle bandiere, né la geografia, né la storia.

Cosa avrebbe detto il mondo intero se alla morte di un personaggio importante in Israele, lo Stato avesse mantenuto l’apertura di un’attività, al di fuori dal lutto del paese? Eppure i Musei Vaticani sono aperti con la solita fila di persone … se non addirittura aumentata.

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By Alan David Baumann

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