Si è svolta questa mattina alla Questura di Siracusa, la cerimonia di intitolazione della Sala Riunioni alla memoria della Guardia di Pubblica Sicurezza Biagio Sicuso, giovane siracusano vittima delle foibe. L’iniziativa, voluta dal Questore Roberto Pellicone, nasce dalla volontà di onorare e restituire dignità storica al sacrificio di un figlio di questa terra, caduto nell’immediato dopoguerra, in uno dei capitoli più tragici e a lungo rimossi della nostra storia nazionale. Biagio Sicuso, in servizio nella Polizia dell’epoca, fu barbaramente ucciso il 5 maggio 1945, all’età di 26 anni, dai partigiani jugoslavi durante le sanguinose epurazioni anti-italiane nelle zone del confine orientale. Il suo corpo venne gettato in una delle foibe di Basovizza, insieme a centinaia di altri militari e civili italiani, colpevoli soltanto di rappresentare lo Stato e la presenza italiana in quelle terre contese.
La cerimonia, che si è tenuta alla presenza del prefetto Giovanni Signer, del sindaco Francesco Italia e del nipote della vittima, Sebastiano Sicuso, vuole essere un atto di memoria, ma anche un messaggio forte per le giovani generazioni: ricordare significa riconoscere, costruire identità, tutelare la verità storica contro ogni oblio o revisionismo.
«Intitolare a Biagio Sicuso uno spazio simbolico della nostra Questura significa portare la sua memoria dentro il nostro quotidiano impegno per la legalità e la coesione sociale – ha dichiarato il Questore Pellicone –. Non si tratta soltanto di onorare un nostro caduto, ma di riaffermare i valori della Repubblica, della dignità e del coraggio di chi ha servito lo Stato fino all’estremo sacrificio».