La Federazione di Siracusa del PCI in merito all’emergenza ambientale di Siracusa e Comuni limitrofi, in una nota inviata all’ARS, sottolinea la necessità di un’ azione coordinata e misure preventive urgenti all’indomani dell’incendio Ecomac, parallelamente esprime profonda preoccupazione avanzando specifiche richieste in merito alla grave emergenza ambientale che ha colpito l’Area ad Elevato Rischio Ambientale con particolare riferimento all’incendio divampato presso il deposito ECOMAC di Augusta lo scorso 5 luglio. Abbiamo monitorato costantemente e informato ripetutamente le istituzioni locali e sanitarie riguardo al gravissimo incendio sviluppatosi a partire dal 5 luglio 2025 e protrattosi per oltre sette giorni presso il deposito di materiale plastico della ditta ECOMAC ad Augusta, si legge nella nota, riteniamo doveroso evidenziare che la densità, il colore e la quantità dei fumi hanno palesato fin da subito la gravità del disastro ambientale e sanitario confermati dai rilievi successivi con il superamento dei valori limite di diossine, con picchi che hanno raggiunto fino a 180 volte la soglia consentita, pertanto, il Partito Comunista Italiano – Federazione di Siracusa richiede formalmente: l’attivazione immediata delle procedure previste per i casi di disastro ambientale, screening sanitario sulla popolazione esposta, monitoraggio e verifica della contaminazione su coltivazioni, animali da allevamento e prodotti ittici. Il PCI, infine evidenzia alcune lacune riscontrate all’ARPA Sicilia, non ancora dotata delle apparecchiature necessarie per il rilevamento in tempo reale della diossina e i Vigili del Fuoco senza mezzi e protezioni adeguati per affrontare un incendio di tali dimensioni. I vertici del partito si interrogano anche sul mancato controllo preventivo alla Ecomac e chiedono di avviare bonifiche e miglioramento ambientale con una massiccia azione di piantumazione di alberi che colleghi i centri abitati all’intera zona industriale.