Il marchese di Gresy condannato per amministrazione infedele

La giustizia svizzera ha condannato il marchese Emanuele Cisa Asinari di Gresy a due anni con la pena sospesa avendolo riconosciuto responsabile di ripetuta amministrazione infedele aggravata. L’accusa, in buona sostanza, è di aver diminuito a suo favore il patrimonio di una società per 3,3 milioni e di averne danneggiata un’altra per 2,6 milioni. Il tutto tra il 2014 e il 2017. L’inchiesta è stata aperta nel Canton Ticino nel 2019 e riguarda due società lussemburghesi di cui il nobile è al vertice.
A denunciarlo, circa quattro anni addietro, sono stati alcuni investitori. «Potendo tornare indietro avrei evitato determinate scelte poi rivelatesi sbagliate – ha detto in aula il marchese di Gresy che ha risarcito le parti offese – per leggerezza e fidandomi ero convinto che l’operazione fosse del tutto coperta».
Secondo quanto sostenuto dall’accusa, il marchese avrebbe raggirato facoltosi investitori convincendoli a investire su alcuni bond. I soldi degli interessi, però, sarebbero stati dirottati su altre aziende e utilizzati per interessi personali. Tra le imprese alle quali sarebbero pervenuti dei benefici c’è la società Elemata Maddalena, molto nota dalle nostre parti per il progetto legato alla realizzazione di un resort di lusso nell’area della Pillirina ma anche per costruire una cinquantina di ville in Sicilia e per ristrutturarne un’altra. Tra le altre operazioni finite nel mirino del procuratore pubblico di Lugano, Chiara Borrelli, un bonifico di 485mila euro a favore di alcune società, tra le quali, appunto, l’Elemata Maddalena. Com’è noto, l’imprenditore è attivo, in particolare, nell’ambito immobiliare e l’operazione problematica, risalente al 2014, è legata a una villa a Montecarlo per cui era stato raccolto del denaro che in parte avrebbe utilizzato per suoi scopi personali, fra cui l’acquisto di un loft a Londra per la somma di 775mila euro. Il procuratore aveva chiuso la requisitoria sollecitando per di Gresy la condanna poi inflitta dalla Corte.

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By F N

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