A distanza di poco più di dieci giorni dal rogo che ha danneggiato un capannone all’interno dell’impianto della Ecomac in contrada San Cusumano ad Augusta, le indagini della Procura aretusea sono al momento a carico di ignoti. Prima di qualificare il reato e di stabilire eventuali responsabilità di terze persone, gli inquirenti attendono di ricevere dati, documentazione e l’esito del monitoraggio ambientale da parte di Arpa, Asp e di altri consulenti messi in campo per venire a capo del vasto incendio che ha provocato danni all’azienda e inquinamento all’atmosfera e al suolo per un vasto raggio attorno al territorio.
Gli ultimi dati diffusi dall’Arpa sono relativi ai campioni di aria prelevati dal 7 al 9 luglio che evidenziano un andamento differenziato: nella postazione del “Terrazzo Palazzo Municipale” di Melillici sarebbe stato un incremento delle concentrazioni di diossine/furani rispetto ai valori di riferimento, evidenziando un trend in crescita. Al contrario, nella frazione di Villasmundo (Piazza Paternò Castello), i dati mostrano un sostanziale allineamento ai valori di riferimento con un trend in netto calo delle concentrazioni.
La magistratura, intanto, ha tenuto a precisare ai legali della Ecomac Smaltimenti di non avere dato alcun input alla guardia di finanza ad apporre i sigilli all’impianto. La piattaforma per lo stoccaggio dei rifiuti continua, quindi, ad essere operativa al pari degli uffici amministrativi pur con il monitoraggio da parte delle forze dell’ordine consentendo ai comuni interessati di conferirvi i rifiuti. E’ stata, nel frattempo, disposta la restituzione del sistema di videosorveglianza non prima di avere eseguito la copia forense che servirà agli inquirenti di verificare se dai filmati sia possibile risalire alle cause dell’incendio che ha distrutto un capannone. I dirigenti dell’impresa sono convinti che l’incendio possa essere scaturito da autocombustione delle ecoballe presenti nel capannone che poi hanno provocato l’incendio, spento dopo diversi giorni di lavoro da parte dei soccorritori.