Ecomac, Faranda: “Le imprese devono tutelare i lavoratori”

“I lavoratori della zona industriale non sono carne da macello, la salute delle persone viene prima del profitto. L’emergenza legata all’incendio alla Ecomac non è ancora rientrata, l’ARPA non ha ancora fornito i dati sulla presenza di sostanze tossiche nell’aria e per questo motivo le aziende della zona industriale, alcune delle quali si trovano a poche centinaia di metri dall’impianto Ecomac, non possono scaricare sulle imprese dell’indotto la decisione di far tornare in servizio i lavoratori o meno. Si tratta di un atteggiamento irresponsabile”. Sono le dure parole di Marco Faranda, segretario provinciale della Fismic Confsal di Siracusa, che critica aspramente la decisione delle committenti e chiama in causa il prefetto e tutte le istituzioni deputate al controllo affinché salvaguardino la salute dei lavoratori di tutta la zona industriale. “Non si può pensare di lasciare che le imprese dell’indotto decidano se far tornare in servizio i lavoratori o meno – sono le parole di Faranda -. Prima di far riprendere le operazioni si deve essere sicuri che non ci siano rischi per la salute. I lavoratori vanno messi in modo precauzionale in cassa integrazione fino a quando l’emergenza non sarà rientrata. I sindaci hanno opportunamente firmato delle ordinanze per tutelare la salute dei cittadini ma mi chiedo: i lavoratori sono diversi? Non vanno tutelati?. Sulla vicenda deve intervenire il Prefetto perché non ci si può comportare in maniera così irresponsabile mettendo l’esigenza di produrre davanti alla salute delle persone”. Il segretario della FISMIC- Confsal Siracusa sottolinea anche il silenzio attorno alla vicenda. “Tutte le organizzazioni sindacali e sociali – aggiunge Faranda – dovrebbero essere compatte e schierate in prima fila nella difesa dei lavoratori e della loro salute ma invece c’è un silenzio assordante”.

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By Redazione

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