Consegnati alla città il busto di Archimede e il monumento dedicato a Mazzini Resta il nodo fruizione della Latomia dei Cappuccini

Sono stati ripuliti e consegnati alla città il busto di Archimede e il monumento
dedicato a Giuseppe Mazzini, che si trovano all’interno della Latomia dei Cappuccini. La cerimonia di
scopertura si è svolta stamattina e a rimuovere il drappo sono stati il sindaco Francesco Italia e i consiglieri
comunali Ivan Scimonelli, Daniela Rabbito, Sara Zappulla, Leandro Marino e Francesco Vaccaro.
Proprio grazie a un emendamento di Scimonelli al bilancio del 2024, approvato dal Consiglio, furono
reperite le somme che, attraverso una compartecipazione di spesa, hanno consentito l’intervento su due
monumenti realizzati rispettivamente nel 1885 e nel 1872 e che hanno un loro valore storico rispetto al
contesto politico e culturale del periodo. Per tale ragione, l’associazione Morphosis, che ha curato l’intera
operazione, ha chiesto la collaborazione della Società siracusana di storia patria e ha fatto pubblicare un
opuscolo. La pulizia è stata effettuata dalla Vitrano & co.
«Questa giornata – ha detto il sindaco Italia – è un riconoscimento al consiglio comunale che ha voluto,
grazie anche all’impegno di Morphosis, ridare lustro a due opere d’arte significative collocate un luogo
straordinario dell’identità siracusana come la Latomia dei Cappuccini, l’unica di proprietà del Comune delle
tante presenti in città».
Il consigliere Scimonelli ha auspicato che dalla riconsegna «dei due monumenti possa iniziare una nuova
fase di fruizione quotidiana della Latomia e che, oltre ad essere suggestiva dal punto di vista ambientale,
contiene due spazi come il Teatro di Verdura e il Teatro Piccolo che possono diventare spazi in cui fare
cultura e diffondere bellezza».
«Oggi – ha detto Mario Lentini, presidente di Morphosis – dopo il recupero, i siracusani si riappropriano
di due monumenti ripuliti e perfettamente leggibili. Lo scopo della pubblicazione, invece, è di presentare
una riflessione sul sito e sugli autori delle due opere e di riscoprire una memoria storica necessaria in una
città già famosa ai tempi del Grand Tour».
La pubblicazione è stata realizzata grazie ai contributi di Mario Lentini, di Giancarlo Germanà e Luigi
Amato, docenti all’Accademia di belle arti di Palermo; di Benedetto Brandino e del presidente della Società
di storia patria, Salvatore Santuccio.
«Assieme a Morphosis – ha spiegato Santuccio – abbiamo tentato di individuare quali sono le
peculiarità di queste due opere che diventano elementi importanti di riconoscibilità di Siracusa. Operazioni
come queste fanno sì che la città, soprattutto i giovani, si possa riappropriare della propria storia. La
Società ringrazia il consiglio comunale e Morphosis per l’opportunità e si augura che si possano presto
riscoprire posti ancora nascosti o poco conosciuti di cui la città è piena».
Sulla fruizione della Latomia dei Cappuccini, il sindaco Italia ha annunciato che c’è allo studio un
progetto con una «istituzione importante e che spero possa andare in porto». Resta aperta la questione
dell’ascensore che si pensava di realizzare in aiuto della persone con problemi di deambulazione ma che ha
trovato finora il veto della Soprintendenza ai beni culturali. «Ho stima nel nuovo soprintendente e non
dispero – ha concluso il sindaco – che la decisione possa essere rivista.

D’altra parte non si comprende perché sia stato possibile realizzare un ascensore per raggiungere l’Acropoli di Atene, che è uno dei luoghi
simbolo della cultura mondiale e lo stesso non si possa fare anche qui».

 

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By Redazione Siracusa

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