Il gip del tribunale aretuseo, Antonella Coniglio, nel convalidare l’arresto dei quattro maggiorenni priolesi, arrestati dai carabinieri nell’ambito di un’operazione legata al possesso illegale di armi, ha disposto il solo provvedimento di obbligo di dimora nei confronti di quattro indagati. Difesi dagli avvocati Puccio Forestiere e Fabiola Fuccio, i quattro indagati (due 23enni, entrambi e due 22enni tutti con precedenti di polizia in materia di stupefacenti e armi), sono stati scarcerati ma con il divieto di uscire nelle ore notturne. La loro posizione, quindi, si fa più sfumata rispetto all’originaria accusa mossa dalla Procura aretusea che ha coordinato il blitz di lunedì notte. L’unico che ha avuto la conferma della misura cautelare in carcere è il 50enne Fabio De Simone, anch’egli assistito dai due legali, nell’abitazione del quale, nelle campagne di Priolo, i militari dell’Arma hanno rinvenuto e sequestrato sequestrare un fucile calibro 12 a canne mozze, con matricola abrasa e due cartucce caricate a pallettoni; una pistola semiautomatica calibro 9, una pistola originariamente a salve modifica per essere offensiva, una pistola a tamburo con matricola abrasa, una penna-pistola, tutte con relativo munizionamento, e due coltelli.
Intanto, anche i due minori, coinvolti nella medesima operazione dei carabinieri del nucleo operativo insieme con quelli della stazione di Priolo Gargallo, sono comparsi ieri mattina davanti al Gip del tribunale dei Minori di Catania, Rosalia Castrogiovanni. Entrambi difesi dagli avvocati Forestiere e Fuccio, hanno chiarito la loro posizione. Il giudice ha disposto per uno dei due l’obbligo di permanenza in casa mentre l’altro è stato destinato in un comunità.
Da indiscrezioni è emerso che l’operazione dei carabinieri con l’arresto di sette persone non sembra essere collegata con l’incendio alla panineria di piazza Di Mauro, avvenuto qualche sera prima del blitz. Si tratterebbe, quindi, solo di un controllo finalizzato alla ricerca di armi e munizioni.