Con i dazi al 30 per cento imposti da Trump, saranno lacrime e sangue per migliaia di produttori italiani di olio extravergine di oliva e non immaginiamo la deriva per le aziende siciliane, già alla prese con mille difficoltà a cominciare dalla logistica, alle infrastrutture, alla manodopera sana. A lanciare il grido d’allarme Pippo Gennuso, responsabile del Dipartimento Agricoltura di Forza Italia Siracusa.
“Il 50 per cento dell’esportazione di olio extravergine siciliano è a rischio – dice Gennuso – perché negli scaffali Usa il nostro eccellente prodotto supererebbe i 25 dollari ogni mezzo litro. Neppure gli statunitensi più agiati sono disposti a pagare una bottiglia made in Sicily a 27, 28 dollari. Stiamo parlando sempre di mezzo litro. Da considerare – prosegue l’esponente del Dipartimento Agricoltura di Forza Italia – che oggi il nostro olio negli Usa è più commercializzato di quello della Puglia, quindi è molto ricercato per purezza e qualità. Gli importatori lo acquistano a 9 dollari ogni mezzo litro per finire al consumatore al di sotto dei 25. Se non ci sarà un ritocco dei dazi al ribasso, sarà il tracollo del settore dove è forte il timore di fare pagare la differenza agli acquirenti per i diritti doganali ed il rischio che la merce torni indietro.
Adesso tocca al nostro governo e all’Europa trovare una soluzione diplomatica e commerciale conclude Gennuso.
Sicilia, dazi, Pippo Gennuso (F.I.): i produttori di olio extravergine a rischio default